Giornata densa di novità quella di ieri, 8 gennaio. Mentre da una parte la Direzione del PD rendeva manifeste le liste di candidati per Camera e Senato, dall’altra filtravano le prime novità sui nomi per la coalizione guidata da Mario Monti. Proprio nel campo del Presidente del Consiglio arrivava, un poco a sorpresa, l’annuncio relativo alla candidatura di Valentina Vezzali, “l’atleta italiana più vincente della storia”, come orgogliosamente si definisce sul suo sito ufficiale. Scelta azzeccata o mossa populista? Non so, ma faccio notare un particolare che al momento sembra sfuggito ai commentatori: la Nostra su twitter si dice onorata ed orgogliosa di dare il proprio contributo, ma rassicura che questo non vuol dire che abbandonerà lo sport, almeno fino alle Olimpiadi di Rio e che, anzi, è convinta di poter svolgere con successo le due attività, avvicinando il mondo degli sportivi (atleti e tifosi) a quello dei politici. Insomma, stavolta il doppiolavorismo è annunciato per tempo. Ma rappresentare la Nazione, come recita l’art. 67 della Costituzione Italiana, non è un’attività a tempo pieno? Non bastavano avvocati, commercialisti e medici part-time? E il vagliatore delle liste dottor Bondi, cosa dice?