La Giusta Forca

Tra forconi, gogne mediatiche e turbopopulismo spinto, c’è davvero da meravigliarsi che nella casella di posta elettronica di lavoro del Ministero mi arrivino e-mail come questa? E cosa dovrei scegliere? La mia scelta l’ho già fatta, ed è netta: il rispetto dei principi costituzionali e democratici. Ed ora andatevene cortesemente a quel Paese.

11/12/13 La giustizia del popolo si apre la strada
https://webmail.lavoro.gov.it/owa/?ae=Item&t=IPM.Note&id=
RgAAAAAXBqht86SrRY7xykZ4kAQUBwDDdrRv3G9RQ4BnZq8lFelUAAAAFh5GAACP7An%… 1/1
LA GIUSTIZIA DEL POPOLO SI APRE LA STRADA
La Giusta Forca [lagiustaforca@hotmail.com]
Inviato:martedì 10 dicembre 2013 22.28
POLITICI
Siete il letame del genere umano, e vi attende la forca.

GIORNALISTI
Tra verità e menzogna, voi siete prostituzione.

SERVITORI DELLO STATO
Siete chiamati a scegliere, finché siete in tempo.

12 Replies to “La Giusta Forca”

  1. Sono senza fiato!
    Grazie per la chiarezza e per la determinazione a difendere i nostri principi democratici e istituzionali con gli strumenti della competenza, della fedeltà e della cultura.
    Ho postato questa ‘letterina’ su google+ perché venga a conoscenza di più persone in questo momento confuse o disorientate.

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  2. Cara Dora, grazie a te! Reputo francamente questa e-mail una stupidaggine di qualche esaltato, ma è comunque la testimonianza di una brutta, bruttissima aria che si respira oggi nel Paese. Grazie ancora Dora, e grazie a @piovonorane, @giuliocavalli e a tutti coloro che hanno impiegato del tempo a scrivermi. Ciao

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  3. Troppo facile signor Ferrante essere dalla parte dello Stato quando questi ti sfama e generosamente.
    Non si possono certo condividere i contenuti violenti della mail che ha ricevuto, ma le chiedo se, per fare solo un esempio, retribuire più che generosamente tanti propri dipendenti lasciando contemporaneamente milioni di concittadini alla disperazione sia una caratteristica tipica di uno stato democratico e rispetti pienamente i principi costituzionali. La faccenda è un pò più complessa volendo guardare un pò oltre le provocazioni plateali.
    E guardi che è del tutto inutile l’invito ad andare a quel paese perchè purtroppo, in quel paese, tanti italiani ci stanno già.

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  4. Sono sconcertata, ma apprezzo molto la Sua immediata tempestività nell’ informarci in modo concreto rimarcando il giusto rispetto della democrazia. GRAZIE. E chapeau per la sua cultura così profonda.

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  5. Caro @behappy,
    nessuno nega la situazione in cui versa il Paese, e se avrai la pazienza di sfogliare qualche mio post, potrai renderti conto di come la penso. Però a) lo Stato mi sfama per lavorare per la collettività, cosa che ho voluto fare e che ho molto faticato per realizzare e b) di fronte a certi toni si perde qualsiasi diritto di dialogo. A mio modo di vedere. Ciao.
    Alfredo

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  6. Purtroppo le tendenze autolesionismo e in certi casi eversive ,nella società italiana , ci sono sempre state. Piuttosto quel k stupisce non é solo il tono ma la facilità con la quale così tanta gente si fa ammaliare da idee francamente populista e direi anche grossolane.se vivessimo in un sistema socialista allora capirei che lo stato sia l’ente che deve procurare lavoro e reddito; ma in un mercato come il nostro – già di per sé distorto – questo non ha senso.davvero pensavo k populismo e statalismo fossero solo un fenomeno sudamericano e bananiero . Ma a noi le banane ci piacciono così come i politici riciclati

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  7. Vuoi una risposta cattiva? La triste constatazione è che non siamo tutti uguali e con eguale capacità di discernimento

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  8. Anche a me sconcertano forconi e forche, e vorrei pubblicamente darti la mia piena solidarietà.
    Ma purtroppo, mentre io, te e tanti altri bravi colleghi lavoriamo per la collettività, ci sono tanti altri – e non mi riferisco solo ai politici, ma a dirigenti, magistrati, consulenti, dipendneti pubblici e pseudoprivati, e al famigerato sottobosco della politica – che rubano, malversano, abusano, approfittano, millantano, cumulano e accumulano, insomma stuprano il nostro amato Paese. L’emergenza di oggi, purtroppo, è che si è ritardato nel distinguere, abbiamo (anche noi, alla fine) difeso quelli, per difendere noi stessi, o per paura, ed ora non è facile spiegare a chi sta in piazza la differenza tra noi e loro, tra buoni e cattivi (diciamolo!). Ma abbiamo, come tu ben sai e fai, il dovere di provarci.

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