It’s a long way to the top

…if you wanna rock ‘n’ roll, cantavano gli AC/DC. Epperò di strada da fare in Italia per arrivare in cima ce n’è tanta anche in tema di trasparenza, come ricorda oggi Sergio Rizzo sul Corsera in materia di redditi e patrimoni per chi lavori nella macchina pubblica, richiamando il “caso” Malinconico. Se questo è sacrosanto, è altrettanto vero che la trasparenza è requisito necessario (seppur non sufficiente) per il corretto ed equo funzionamento di una società complessa nel suo insieme: attore pubblico, imprese, non profit. E allora, con una punta di cattiveria, ricordo come un ente non profit tra i maggiori e più importanti in Italia, dopo aver meritoriamente ricercato sui giornali la figura del proprio Direttore Generale, abbia poi calato una cortina di silenzio sulle procedure e gli esiti successivi. Si dirà: hai partecipato, non sei stato selezionato e ti brucia, sei un rosicone. Vero. Poiché, tuttavia, come ricorda Elio (oggi sono in vena musicale) non sono “proprio il primo della lista ma neppure l’ultimo degli stronzi”, pur restandoci basitello, non me la son presa più di tanto per lo scarto.

Quello che mi ha davvero sorpreso, però, è che nessuno abbia ritenuto utile, giusto o –  passatemi il termine – etico dar conto ai concorrenti ed al pubblico di riferimento (simpatizzanti, sostenitori, pubblica opinione) di come e da chi i vari curricula siano stati esaminati, di come e perché sia stato escluso Caio e di come e perché sia stato scelto Tizio. Nessuna critica alla qualità della scelta, di ottimo livello: si tratta, tuttavia, di dare un messaggio e il messaggio pervenuto non è stato dei migliori. E, aggiungo, non avrebbero fatto danni due pulciosissime ed ipocrite righe agli esclusi con un “grazie lo stesso, non ci servi”, come accade normalmente in tutte le selezioni di personale nell’Europa civile. Ecco, probabilmente gli aderenti ad una organizzazione sono interessati non solo ai risultati che si portano a casa ma anche a come vengono gestite le cose in cucina. E questo è soprattutto vero per le organizzazioni che posseggono, perché guadagnato sul campo, prezioso capitale reputazionale, che non va sprecato. Neanche in queste occasioni.

One Reply to “It’s a long way to the top”

  1. ah beh, una storiella simile m’ha fatto finire ‘spatriato in Olanda. Toh, oggi non mi lamento che c’e’ il sole.

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