Ogni volta che mi trovo in incontri e conferenze di livello sul tema della responsabilità sociale, mi rendo conto di come la materia sia assolutamente viva e vegeta nel dibattito europeo ed internazionale, mentre molto spesso viaggia sotto tono in Italia.
E’ questo il caso della giornata di confronto appena conclusasi tra i rappresentanti dei Governi che prendono parte al 7° incontro del gruppo di lavoro ISO sul futuro standard ISO26000 in materia di responsabilità sociale delle organizzazioni: paesi europei, del continente americano, africani, organizzazioni internazionali dicono la loro – piaccia o non piaccia – su cosa i governi dovrebbero fare e come in materia di sviluppo sostenibile, ambiente, responsabilità sociale.
Anche grazie alla spinta impressa dal modello ISO, stiamo passando dal c.d. moral case, in cui essere socialmente responsabili è giusto, al business case, per cui conviene. Il mondo, insomma, si muove comunque, ed in fretta e nella sessione canadese interverranno ben 435 esperti da 91 paesi e 42 organizzazioni. Spetta ad autorità pubbliche avvedute conservare un ruolo fondamentale nel processo alla luce dell’interesse pubblico che le guida e mantenere quella credibilità che le renda garanti dei complicati processi in essere.
Bisognerà valutare l’impatto del nuovo standard e se i governi decideranno di sostenerlo nelle legislazioni nazionali e/o nei bandi di sostegno alle imprese. Saluti CV
"Mi piace""Mi piace"